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L'ELEMENTO ARIA (AVIR)

Secondo il Sefer Yetzirà (Libro della Formazione), quando la lettera Alef opera all'interno della dimensione "mondo", essa forma l'elemento "Aria", in ebraico AVIR. Questo termine non compare nella Tanach, cioè nei 24 libri della Bibbia. Si tratta, infatti, di una parola aramaica, entrata in seguito anche nell'uso comune ebraico. Il suo significato antico era quello di: "spazio vuoto", "cavità", "recipiente", come pure: "aria", "atmosfera", "tempo meteorologico". L'aria è, nel contempo, un qualcosa di vuoto e di pieno: un recipiente disponibile, che però contiene una sostanza misteriosa, un elemento che, sebbene sia invisibile, è tuttavia soggetto a perturbazioni di notevole entità, i cui effetti sono più che visibili.

Secondo un modello della Cabalà. moderna, il fuoco è l'elettricità e l'acqua è il magnetismo. L'aria costituisce l'interazione tra i due, è il campo elettromagnetico che connette tutta la creazione, lo spazio che ospita e nutre il manifestarsi di tutto ciò che vive. L'Aria è il cuscinetto che mitiga l'eterna lotta degli elementi opposti: Fuoco contro Acqua. Il Libro della Formazione così definisce l'elemento Aria: "lashon choq makhria beinotam" = "l'ago della decisione, che si pone tra loro (tra il fuoco e l'acqua)". Il rapporto tra gli opposti viene descritto tramite l'immagine di una bilancia: sui suoi due piatti ci sono gli elementi contendenti, a destra l'acqua, a sinistra il fuoco. L'ago della bilancia non solo indica quale sia il verdetto risultante, ma s'incarica di "piegarsi tra loro", cioè di fare da paciere, di oscillare di qua e di là, cercando una riconciliazione, o almeno un compromesso. Nelle dispense del corso del primo anno, edite da: "La Sapienza della Verità", ci siamo occupati per esteso del simbolismo della Bilancia. Qui basti ricordare come essa venga assunta a rappresentare il Mondo della Rettificazione: la dimensione della realtà nella quale le differenze cessano d'essere cause di conflitto, ma diventano elementi complementari, sorgente di ricchezza e di varietà di carattere. Il nome MATQELA (Bilancia in Aramaico) diventa così il sinonimo stesso dell'Olam Hatiqun (Universo della Rettificazione).

Riferendo il sistema che stiamo studiando alla struttura fisica del corpo umano, la lettera Shin occupa la testa, l'Alef il cuore e la Mem il ventre. Sebbene la Alef, essendo la prima lettera dell'Alef-Beit, meriterebbe di trovarsi al di sopra di tutte le altre, essa scende in basso, si "piega" o si "inginocchia" di fronte alle altre lettere per portare pace nell'eterno confronto tra gli opposti. L'Alef scende nel cuore per essere a metà strada tra il fuoco della testa e l'acqua del ventre. Ma la tensione di questo incontro-scontro non è cosa da poco, e il prezzo da pagare è elevato. Ecco così che, nel corpo fisico, il cuore è l'organo più infaticabile, più importante e centrale. Su di lui si scarica la maggior parte della tensione dinamica generata dalle polarità contrarie, e questo lo porta a battere in continuazione, a passare dal vuoto al pieno, dal rilassato al contratto, senza posa. Così si esprime il Libro della Formazione:

"Il cuore nell'anima è come un re in guerra"

In altri termini, il cuore è l'organo più soggetto a tutte le contraddizioni e i conflitti della vita. Là si scontrano le aspirazioni spirituali con le pulsioni materiali, là le emozioni fanno guerra tra loro, e il pensiero razionale deve vedersela con gli istinti. Non a caso il cuore è l'organo fisico che soffre di più di tutti gli altri, il primo ad affaticarsi, il primo ad ammalarsi. Secondo le statistiche, le cause più frequenti e comuni dei decessi sono costituite da malattie cardiache.

Tuttavia il cuore è "il re dell'anima", cioè della consapevolezza, della presenza a tutto il proprio essere. È il responsabile del benessere generale della persona, e col suo pulsare determina i ritmi di crescita esteriori ed interiori, fisici e spirituali. Sebbene l'elemento Aria sembrerebbe più associabile ai polmoni che al cuore, il Sefer Yetzirà ci dice il contrario. D'altronde, anche dal punto di vista fisiologico, il cuore è al centro dei polmoni, che lo circondano da ogni lato, e svolge con loro una continua funzione di scambio. Esso è la pompa che deve spingere l'ossigeno a tutte le cellule del corpo.

Lo Zohar riporta una discussione tra Rabbi Elazar, figlio e principale discepolo di Rabbi Shimon Bar Yochai (l'autore dello Zohar ), ed uno sprezzante straniero, che odiava profondamente gli ebrei. Costui chiese a Rabbi Elazar come mai, se è vero che il popolo d'Israele è amato da Dio in un modo così intenso e specifico, gli ebrei si trovino spesso in cattive acque, perseguitati da molti nemici, soggetti ad innumerevoli difficoltà e sofferenze. La risposta di Rabbi Elazar fu che il popolo d'Israele è il cuore del mondo, e il cuore è l'organo che soffre di più, non appena si verifica un conflitto o una divisione tra gli altri organi del corpo.

Un'analoga considerazione si potrebbe fare a proposito della Terra d'Israele, che il Talmud chiama il "cuore del mondo". I conflitti e le tensioni internazionali non sono mai assopiti; le guerre si spostano qui e là ma non scompaiono. Israele risente di tutte queste agitazioni più di ogni altro luogo del mondo, e le recenti vicende di quella terra vanno viste alla luce di un travaglio che il mondo intero sta tuttora attraversando: gli ultimi conati di violenza fondamentalista e fanatica prima che l'eone della pace cosmica arrivi.

Cerchiamo ora di analizzare alcune caratteristiche fisiche dell'Aria, e di trarne qualche considerazione di carattere spirituale. L'aria è il più invisibile di tutti gli elementi, pura leggerezza e trasparenza. Come tale, essa rappresenta una dimensione spirituale che, pur essendo trascendente, ci circonda ed avvolge, riempiendo il mondo della sua presenza benefica. È mobile e veloce, si può espandere e comprimere a volontà. È l'elemento che più d'ogni altro favorisce la comunicazione e gli scambi. Nessuno può vantare proprietà privata su di essa (si pensi invece quanto la terra e l'acqua, siano diversi a tal riguardo). È dunque simbolica di una dimensione del Divino che, pur essendo nascosta e misteriosa, si presta a favorire i contatti umani e il senso di unità collettiva, l'universalità della coscienza, la reciproca interdipendenza.

Secondo l'Esoterismo tradizionale, che, tra le altre cose, si occupa di trovare corrispondenze tra gli elementi naturali e le caratteristiche psico-spirituali dell'individuo, l'Aria è "calda" e "umida". Anche sotto questo riguardo l'Aria media gli opposti, condividendo la prima qualità col Fuoco e la seconda con l'Acqua. L'umidità è un principio di estensione, di allargamento, di diffusione, di ricettività, e quindi di distensione, di duttilità, di rilassamento interiore, di diluizione. È anche un principio di plasticità, di penetrabilità, di assorbimento, di rivestimento, di collegamento, di continuità, di mescolanza, d'omogeneità. Fa' rigonfiare le sostanze, le dissolve e le unifica; tende alla semplicità e all'unità attraverso la fusione delle parti. Costituisce un fattore favorevole allo sviluppo, alla fecondità, alla diffusione della vita, come pure all'adattamento dell'essere al proprio ambiente. L'umidità modera, tempera ed addolcisce.

In ebraico "umidità" si dice LACHUT , che vale 444, e questo numero può venire compreso come la manifestazione del quattro nei tre piani principali dell'esistenza: Mondi, Anime, Divinità. In Cabalà il Quattro è associato all'elemento Acqua (secondo il Libro della Formazione, l'Acqua è stata formata dalla lettera Mem, che vale 40, 4 x 10)). Quindi l'Aria condivide con l'Acqua la qualità dell'umidità, che consiste in una ricettività fertile e creativa, espressa in ogni modo possibile.

Nel contempo, l'Aria è anche calda. Il calore è la fonte di energia, il principio dinamico che imprime movimento alla materia. È forza motrice, e come tale muove, trasforma e fa evolvere le cose, alle quali conferisce intensità e ardore, amplificando ed esaltando le loro caratteristiche. Lo slancio che il calore imprime ai vari fenomeni può essere rivolto in varie direzioni: verso l'esterno (come nel caso della forza centrifuga), o verso l'alto (eruzione, liberarsi dai pesi, desiderio di ascesa, incremento di potenza), e in avanti (impulso verso l'avvenire, forza di crescita, rapidità, proiezione, conquista, pionierismo, coraggio).

In linee generali si può affermare che due di tali qualità sono più positive delle altre due. Il caldo è sinonimo di entusiasmo e di vitalità, mentre il freddo rappresenta distacco e morte. L'umido è comunicazione e fertilità, mentre il secco è isolamento e sterilità. Certamente queste sono considerazioni approssimative, ed ognuna delle quattro qualità fondamentali ha il suo pro e contro, tuttavia si può da ciò vedere come l'Aria sia l'elemento più benedetto, in quanto ha il meglio di tutte le qualità. Come tale, esso è un catalizzatore indispensabile per effettuare il matrimonio alchemico degli opposti (tra Fuoco ed Acqua). Veramente esso merita di trovarsi sul pilastro centrale dell'Albero della Vita.

L'esoterismo tradizionale ha esagerato il ruolo intellettuale dell'Aria, che La Cabalà. riserva di più al Fuoco. In realtà l'Aria è l'intelletto del cuore, la capacità di pensare all'unisono con le proprie emozioni superiori, la forza di dare chiarezza e comprensibilità alle emozioni inferiori. Si noti come anche il cuore (ove risiede l'elemento Aria) abbia un importante ruolo intellettuale. Il libro Tikkunei Ha-Zohar dice: BINA LIBA = "(la Sefirà) Binà è il cuore ". Esiste dunque un'intelligenza del cuore, come pure una sapienza del cuore. Ovviamente, si tratta di funzioni intellettuali fortemente tinte di emotività e sentimento, ma non per questo meno acute e profonde. Anzi, in virtù di tali binomio, l'intelletto diventa logico ed intuitivo allo stesso tempo.

Dobbiamo anche far menzione dei principali tratti negativi dell'elemento Aria. Possono spesso manifestarsi superficialità, volubilità ed eccentricità. Secondo il libro Tania, il tipo "aria" soffre anche di "frivolezza, derisione, vantarsi, sbruffoneria, discorsi vani e superficiali".

Vorremmo ora descrivere quello che è il significato cabalistico più sublime ed elevato di tale elemento. Nel far ciò seguiremo da vicino le osservazioni di uno dei sette Rabbini che hanno guidato il movimento chasidico Chabad: lo "Tzemach Tzedech".

Pur se nell'ordine naturale con cui si susseguono gli elementi l'Aria si trova sotto il Fuoco, la radice dell'Aria ne è al di sopra. Lo si può vedere semplicemente dalla struttura dell'Albero della Vita, dal fatto che il pilastro centrale (Aria) arriva più in alto degli altri due (Acqua e Fuoco). Secondo lo Zohar, esiste un tipo d'Aria chiamato AVIR QADMON (o ARIA PRIMORDIALE), del tutto incomprensibile ed inconoscibile. Essa è quanto è rimasto nello spazio vuoto formatosi dopo lo Tzimtzum, o Restrizione originaria. Come tale, l'Avir Qadmon è la Keter (Corona) di tutti i mondi. Essa corrisponde anche al Nome di Dio al quale si riferisce la seguente espressione dei Saggi d'Israele: "Fino a quando il mondo non fu creato, c'erano soltanto Lui e il Suo Nome".

La parola Avir in ebraico contiene le lettere della parola OR = "luce" + la lettera Yud:

avir.gif (1782 bytes)

                                                                    YUD        OR         =           AVIR
                                                                    YUD      LUCE      =          ARIA

Luce si riferisce alla Luce Infinita che riempiva precedentemente tutta l'esistenza. Yud è il punto scuro creato dalla Restrizione. In altri termini, la Luce non è scomparsa del tutto, ma si è concentrata, condensata o nascosta nell'Avir Qadmon, che è un altro nome di ciò che La Cabalà. chiama anche RESHIMO, o Impressione. Lo Tzimtzum dunque non è totale, lo spazio da esso creato non è completamente vuoto. L'impressione di Luce infinita rimasta in esso è la materia prima di cui è fatto tutto il creato. Ecco dunque che tale AVIR QADMON è la KETER, la Corona o Origine di tutti i mondi. Infatti uno dei nomi di Keter è QADMON (Primordiale, Primario. Originale), poiché essa esiste prima di tutte le altre Sefirot.

La sua natura è estremamente misteriosa, e la stessa Sefirà Chokhmah (Sapienza), la più vicina a Keter, non ha una comprensione definita di cosa si tratti. L'Avir Qadmon è direttamente connessa con l'Infinito, al di sopra dello Tzimtzum.

Così come Avir Qadmon è il Residuo della Luce Infinita, da essa sgorga la luce fisica. Avir = Or Yud significa anche che l'Avir è la sorgente della luce fisica (Yud, un semplice punto, è spesso preso a simboleggiare l'origine, l'inizio; non a caso è la prima lettera del Nome di Dio).


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