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La Cabalá: F.A.Q.
FAQ (frequently asked
questions) domande fatte con frequenza sulla:
CABALA'
Questo nome suscita interesse e fascino in alcuni,
diffidenza e repulsione in altri.
Lo scopo di quest'articolo è di chiarire alcune idee
preconcette,a riguardo di quest'insostituibile componente della
religione ebraica.
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- È la Cabalà
"pericolosa"?
- Potrebbe la Cabalà
diminuire l'enfasi e la centralità delle mitzvot, le
regole della vita religiosa?
- A cosa sono dovuti i pregiudizi
nei confronti della Cabalà?
- È indispensabile conoscere
tutto il Talmud e tutta la Halakhà prima di occuparsi di
Cabalà?
- Bisogna avere almeno 40 anni
prima di occuparsi di Cabalà?
- È lo studio della
Cabalà proibito alle donne?
- La Cabalà è simile
alla magia?
- Come studiare la Cabalà
oggi?
1) È la
Cabalà "pericolosa"?
Questo sospetto deriva dal
fatto che la descrizione della realtà, fornita dalla
Cabalà, è spesso molto diversa da quanto il comune
buon senso è in grado di farsi. Ad esempio, secondo la
Cabalà, il fondamento che sostiene tutta l'esistenza
è l'Ain, il Nulla metafisico. Uno dei versi biblici che
giustifica quest'affermazione è (Giobbe 26,7):
"Tolè aretz al blimah", "Sospende la terra sul
Nulla". In passato ciò poteva sembrare strano e
fantasioso. Oggi la scienza moderna ha scoperto che la massima
parte della materia è costituita da vuoto, anche se ai
sensi essa appare dura e consistente. Perfino le minuscole
particelle atomiche di cui essa è composta, sembrano a
volte svanire in una nube d'elettroni virtuali, intorno a nuclei
costituiti da "quark" che nessuno ha mai
visto.
Un'altra idea, che in passato
poteva suscitare non poche sorprese, era quella del fatto che
l'intera creazione proviene dalla Luce Infinita, e che tutto
ciò che esiste, in ultima analisi, è fatto di luce.
Secondo la moderna teoria del Big Bang, lo stato iniziale
dell'universo era quello di una palla, enormemente compressa, di
fotoni, le particelle che trasmettono l'energia luminosa, quindi
"luce". Questi sono soltanto due piccoli esempi di una possibile
lunga lista.
In realtà, grazie al
loro spirito profetico, i maestri della Cabalà avevano
scoperto nella Torà delle profonde verità, ben in
accordo col famoso detto: "non c'è cosa al mondo che non
sia contenuta nella Torà". In passato, esporre
pubblicamente tali idee, specie se cosi radicalmente diverse
dalla comprensione generalmente accettata del mondo fisico,
poteva causare non poca sorpresa e
confusione.
Oggi, invece, appare sempre
più chiaro come esista una convergenza tra le più
moderne scoperte scientifiche e molte antiche idee cabalistiche.
Inoltre, viviamo in un mondo dove le novità e le idee non
convenzionali sono pane quotidiano, e non spaventano più
nessuno. Andando ben oltre la scienza, la Cabalà non perde
nemmeno per un istante la consapevolezza del come l'intero
universo sia l'opera intelligente ed ordinata di un unico
Creatore. Le riflessioni da essa compiute sul "maassè
bereshit", "l'opera della creazione", sono tutte rivolte a
confermare e rafforzare questa fede.
2)
Potrebbe la Cabalà diminuire l'enfasi e la
centralità delle Mitzvot, le regole della
vita religiosa?
È vero il contrario.
La Cabalà mostra l'enorme importanza dei precetti
religiosi, che assumono il ruolo di vere e proprie azioni
riparatrici dell'universo, e non solo il conformarsi ad un codice
etico. Esiste, è vero, nelle università israeliane,
uno studio laico della Cabalà. Ma non si può certo
impedire che tali facoltà si occupino di questioni
inerenti al mondo religioso. L'intero Ebraismo, e non solo la
Cabalà, è il soggetto di studio di numerosi
studenti e professori del mondo
laico.
Circa il ventilato pericolo
che lo studio della Cabalà possa allontanare
dall'osservanza delle Mitzvot, si fa notare come il movimento
dell'Ebraismo riformista (già ai suoi inizi, come pure
oggi) sia, nella sua quasi totalità, completamente
estraneo, e perfino opposto, agli aspetti mistici dell'Ebraismo.
Infine, un'alta percentuale di ebrei non religiosi oggi, non ha
forse mai nemmeno sentito nominare la parola "Cabalà". Non
si può dunque accusarla di essere stata la causa del loro
laicismo.
Comunque sia, una gran parte
dei maestri ebrei, di ogni tempo e luogo, si sono occupati di
Cabalà. Ad esempio, non tutti sanno che il Gaon di Vilna,
la figura più influente di tutto l'Ebraismo litaista
(Europa orientale), era un profondo
conoscitore delle parti più segrete della mistica
cabalistica, come dimostrato da vari scritti da lui lasciati.
Paradossalmente, oggi sono proprio le yeshivot litaiste (e quelle
sefardite che ne sono state influenzate) a tenersi lontano, nel
modo più assoluto, dallo studio degli aspetti cabalistici
della Torà. Si legga con attenzione una serie di citazioni
riguardanti ciò che pensano i grandi Maestri sullo studio della Cabalà.
3) A
cosa sono dovuti i pregiudizi nei confronti della
Cabalà?
Innanzi tutto ad una ben
scarsa conoscenza del soggetto. Nelle Yeshivot (collegi di studi
rabbinici), da centinaia di anni,
gli argomenti cabalistici vengono quasi completamente
ignorati. Giudicare una disciplina
così centrale ed importante dell'Ebraismo senza
conoscerla, nemmeno in parte, non dimostra certo saggezza, da
parte di chi si definisce: "talmid chakham", "un saggio
studioso".
È pur vero che in
passato sono avvenuti alcuni episodi molto preoccupanti. Il
più famoso fu l'apostasia di Shabtai Tzvi (più di
350 anni fa), che si era da prima dichiarato il Messia, e aveva
proposto di cambiare numerosi punti essenziali
dell'halachà (l'insieme delle regole d'osservanza
religiosa). Shabtai Tzvi e i suoi
seguaci, fecero largo uso di alcuni concetti cabalistici, ma in
senso distorto, e lontano dal loro contesto originale. Altri
episodi mostrano che l'occuparsi della parte più mistica
ed estatica della Cabalà può, in effetti, causare
degli scompensi negli equilibri psichici delle persone. Vedi a
questo proposito il racconto talmudico dei Quattro che sono entrati nel
Pardes.
D'altra parte, casi del
genere sono estremamente rari e marginali. Ogni cosa esistente al
mondo possiede una certa pericolosità intrinseca. Ma, ad
esempio, il fatto che i mezzi di trasporto non siano del tutto
sicuri, non impedisce a centinaia di milioni di persone di usarli
quotidianamente, in ogni parte del
globo.
Un'altra spiegazione
dell'opposizione alla Cabalà, presente oggi in buona parte
del mondo ortodosso ebraico, è la seguente. In
realtà, anche gli ebrei più osservanti non sono del
tutto impermeabili alle correnti culturali ed ideologiche che
caratterizzano il mondo esterno, nel periodo in cui essi vivono.
È quindi molto probabile che buona parte dell'avversione
alla Cabalà sia il risultato del secoli di illuminismo e
di razionalismo, duranti i quali la tendenza generale era di
credere soltanto a ciò che le facoltà logiche e
razionali della mente umana riescono a spiegare e a
comprendere.
Recentemente, tale tendenza
ha iniziato a cedere terreno ai riscoperti bisogni profondi e
spirituali dell'animo umano. Ed ecco che nell'Ebraismo ciò
corrisponde al rinnovato interesse verso la sua parte
esoterica.
4)
È indispensabile conoscere tutto il Talmud e tutta
la Halakhà (norme regolanti la vita quotidiana)
prima di occuparsi di Cabalà?
Un'altra delle idee
circolanti negli ambienti religiosi, che viene ripetuta con
frequenza, è che l'accesso alla Cabalà richiede la
conoscenza profonda e dettagliata dell'intero Talmud e di tutta
l'halachà. Se ciò fosse vero, equivarrebbe a
condannare la Cabalà a scomparire. Infatti, il numero di
coloro che oggi riescono ad arrivare ad una conoscenza
così approfondita delle fonti tradizionali dell'Ebraismo,
è oltremodo limitato. È virtualmente impossibile
esaurire i campi citati. Inoltre, l'esperienza dimostra che il
passaggio dal campo legalistico ed halachico dell'Ebraismo a
quello mistico è tutt'altro che
automatico.
Esiste un modo graduale di
studiare la Cabalà, che può venire iniziato in
perfetta sincronia con gli altri aspetti dell'Ebraismo. Come
avviene in altri campi del sapere umano, anche la Cabalà
viene avvicinata a partire dalle sue parti più semplici ed
essenziali, accessibili a chiunque. I livelli più
approfonditi sono peraltro noti solo a pochi maestri, che sanno
valutare l'opportunità o meno di condividerli con altre
persone.
5)
Bisogna avere almeno 40 anni prima di occuparsi di
Cabalà?
Questo è un altro dei pregiudizi
più diffusi. Una tale idea non compare nelle fonti della
halachà. Alcuni dei più grandi maestri di questa
disciplina morirono prima di avere compiuto i quarant'anni. Si
pensi a Rabbi Isacco Luria Ashkenazi, il famoso Arizal, al quale
dobbiamo la Cabalà moderna, che mancò a soli 38
anni. Si pensi a Rabbi Nachman di Brezlav, uno dei più
importanti maestri del Chasidismo, profondo conoscitore della
sapienza esoterica dell'Ebraismo, che morì alla stessa
età dell'Arizal. Anche il Ramchal, Rabbi Moshè
Chaim Luzzato (forse il più grande dei maestri di
Cabalà che viveva in Italia) mancò alla stessa
età. Se avessero dovuto
aspettare di avere compiuto i quarant'anni, prima di occuparsi
dei segreti della Torà, non avremmo mai avuto la loro
opera preziosissima. E a nessuno verrebbe in mente di insinuare
che questi trepersonaggi, per
citare solo i più famosi, non osservassero
l'halachà, perfino uno solo dei sui molti
dettagli.
6)
È lo studio della Cabalà proibito alle
donne?
Una cosa analoga veniva detta non
soltanto a proposito della Cabalà, ma anche del Talmud. In
passato le donne erano praticamente escluse dallo studio della
Torà, ad eccezione di quelle sezioni di halachà che
le riguardano più da vicino. Ma ciò era dovuto
soprattutto alle condizioni socio-economiche degli ebrei, e al
bisogno che qualcuno si occupasse a tempo pieno dei numerosi
figli. Oggi le cose stanno cambiando rapidamente. Ci sono
numerose scuole di studio per sole donne, parallele alle yeshivot
(collegi di studi). Di solito, i
programmi colà svolti sono più interessanti e
completi di quelli trattati nelle yeshivot per i maschi. Si
studiano gli aspetti più raffinati del pensiero ebraico,
antico e moderno; molta enfasi viene posta sulla preghiera, e
anche se la Cabalà non viene studiata direttamente, molti
dei maestri le cui idee vengono studiate e approfondite sono
stati profondamente influenzati dalla parte mistica
dell'Ebraismo.
7) La
Cabalà è simile alla magia?
La risposta può solo essere
chiaramente e decisamente NO!La magia si basa
sulla voluta manipolazione di determinate forze occulte, tramiti
rituali ed incantesimi di vario tipo, allo scopo di ottenere
tutta una serie di vantaggi pratici, molto terreni ed egoistici.
In più, la magia non tiene in alcun conto le norme etiche
e monoteistiche che sono il fondamento adamantino di tutto
l'Ebraismo, compresa la sua parte esoterica. È pur vero
che un settore della Cabalà, la cosiddetta Cabalà
pratica, aveva una certa somiglianza con la magia. Esso è
peraltro quasi del tutto inutilizzato al
presente.
8) Come studiare la
Cabalà oggi?
In Israele esistono diversi
centri, e molti insegnanti privati, che diffondono la conoscenza
della Cabalà, sia a uomini sia a donne, di qualsiasi
età, sia sposati sia no, sovente senza richiedere una
conoscenza precedente di Talmud. Stiamo parlando qui del solo
ambito ortodosso. Le lezioni sono quasi tutte in ebraico,
gratuite, o con un costo di accesso
basso. Ci sono dei gruppi
più chiusi e selettivi, dove viene posta una grande enfasi
sulla preghiera meditativa. Altri insegnanti invece tengono
incontri praticamente pubblici. Ricordiamo qui l'associazione Gal Einai, diretta da Rav
Yitzchak Ginzburg.
L'Italia è una terra
che pur vanta un grande passato di studiosi di Cabalà.
Basta ricordare Rabbi Moshè Zacuto, o lo stesso Ramchal,
Rabbi Moshè Chaim Luzzato, o il più recente Elia
ben ha-Mozeg a Livorno. Al presente tuttavia, essa non è
in auge, e chi se ne occupa lo fa in modo personale e privato. Ci
sono comunque delle eccezioni, ed è possibile qui e
là ascoltare delle interessanti e profonde lezioni
sull'argomento, il che dimostra che non è stata
dimenticata. Ad un livello più divulgativo,
c'è la scuola"La sapienza della
verità" , fondata e diretta da Nadav Crivelli, che
organizza lezioni, seminari e conferenze, e che pubblica una
serie di dispense illustrative
sull'argomento.
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